Dal 1° gennaio 2020 è vietato mettere in commercio prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche, cioè minuscole sfere la cui dimensione varia da 0,1 μm a 5 mm il cui nome inci in etichetta è
- Polyethylene (PE)
- Polymethyl methacrylate (PMMA)
- Nylon
- Polyethylene terephthalate (PET)
- Polypropylene (PP)
Con la nuova disposizione di legge non tutti i cosmetici vengono inclusi, ma solo gli esfolianti e i detergenti che hanno bisogno di risciacquo. Altri prodotti cosmetici come i trucchi con i glitter luccicanti, potranno essere ancora commercializzati.Quello che molti consumatori ignorano è che queste microplastiche non vengono purtroppo trattenute dai sistemi di depurazione e finiscono così direttamente nelle reti idriche, nelle acque pubbliche, in mari laghi e fiumi. In questa maniera le microplastiche generano un tipo di inquinamento incalcolabile e irreversibile.La biodegradabilità delle microplastiche è molto ridotta. Considerate le loro piccolissime dimensioni, quando queste micro particelle raggiungono gli ambienti acquatici tendono a distribuirsi pressoché ovunque, rendendone praticamente impossibile la raccolta. Come riscontrabile nella letteratura scientifica internazionale, sono innumerevoli gli effetti negativi provocati dalle microplastiche. Tra i tanti danni, c’è quello di alterare il normale sviluppo delle specie vegetali marine. Alcuni studi hanno invece tracciato un legame tra la presenza di microplastiche negli oceani e il progressivo deterioramento delle barriere coralline. Non va infine dimenticato che gran parte dei pesci ingoiano queste piccole particelle, scambiandole per cibo. Si deduce con una certa facilità che le microplastiche finiscano per entrare nella catena alimentare. Anche noi umani ne diventiamo perciò consumatori più o meno consapevoli.Ben venga la nuova legge; è importante sapere però che le microplastiche che inquinano i mari provengono per un 30% dal lavaggio di capi sintetici ed erosione di pneumatici, per il 70% da erosione di buste e bottiglie di plastica e solo da una minima parte dall’uso di cosmetici. Il nostro brand artigianale si è sempre impegnato all’utilizzo di materie prime naturali e possibilmente a km 0, le nostre etichette di carta vergata sono fatte di materiale riciclato nella speranza di contribuire a inviare un piccolo messaggio di cambiamento che deve essere fatto in primis con un nuovo e più sano stile di vita.