Bioliquefazione molecolare
La conoscenza della composizione della matrice vegetale gioca un ruolo fondamentale per l’utilizzo ottimale dei biocatalizzatori enzimatici. È essenziale quindi conoscere quale tipologia di polisaccaridi–proteine-fenoli è costituita la “trama” della parete cellulare vegetale.
Questa conoscenza permette di selezionare i preparati enzimatici più efficienti e pianificare la miglior strategia idrolitica per degradare le strutture che legano e/o imprigionano il pool di composti chimici che compongono il fitocomplesso.
Le linee guida alle quali questi processi devono fare riferimento sono i 12 principi che ispirano la Green Chemistry2 improntati quindi all’abbattimento dell’impatto ambientale e la riduzione degli scarti.
La bioliquefazione molecolare consiste dunque nella degradazione (attraverso processi enzimatici biotecnologici multi-step) della matrice vegetale a livello molecolare, ed in maniera specifica, le macrostrutture polisaccaridiche e proteiche tramite tagli molecolari mirati.
Alla fine di questo trattamento si ottiene una bioliquefazione completa della matrice vegetale, rendendo solubili e biodisponibili in ambiente acquoso tutte le altre molecole funzionali.
La bioliquefazione molecolare produce ingredienti cosmetici assolutamente sicuri che contengono al loro interno il mix di sostanze funzionali presenti nel vegetale di partenza nelle stesse percentuali presenti nella pianta. Inoltre la fermentazione trasforma in ulteriori principi attivi la fibra inerte idrolizzata per via enzimatica e convertita in saccaridi.
È un processo innovativo che tutela il consumatore sia dal punto di vista della sicurezza sia dell’efficacia del prodotto che acquista.
dalla tesi del dott. Francesco; Cosmast 2022 che puoi leggere: